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 Diagnosi

LA CELLULITE - P.E.F.S. PANNICOLOPATIA EDEMATO FIBRO SCLEROTICA) E A.D. (ADIPOSITA' LOCALIZZATA).

La cellulite è un'entità clinica in cui bisogna distinguere l'ADIPOSITA' DISTRETTUALE e la PANNICOLOPATIA EDEMATO-FIBRO-SCLEROTICA, diverse per manifestazioni cliniche, eziopatogenesi ed evoluzione,e quindi diversa sarà l'impostazione di un conseguente trattamento preventivo e correttivo.
La PANNICOLOPATIA EDEMATO-FIBRO-SCLEROTICA (P.E.F.S.) riconosce come elemento predisponente un rallentamento del flusso a carico dei microvasi del tessuto connettivo sottocutaneo, che comporta un'alterazione distrettuale dei rapporti microvascolo-tessutali degli arti inferiori che prelude alla stasi venosa.
La stasi capillaro-venulare e la difficoltà del ritorno venoso possone essere aggravate da alcuni fattori favorenti (concause): alterazioni posturali; disordini ormonali; stipsi; aumento di peso; terapie estro-progestinica; errori comportamentali e igiene di vita; gravidanza; dieta non equilibrata con eccessivo uso di sale; abuso di alcool; fumo; sedentarietà ed abbigliamento irrazionale.
Dal punto di vista istopatologico si distinguono quattro momenti evolutivi che vanno da un semplice aumento della permeabilità capillare per stasi venulo-caspillare del primo stadio, alla comparsa di un danno cellulare con inizio del processo flogistico del secondo stadio. Si passa poi alla comparsa di tessuto connettivo nel terzo stadio per arrivare, infine, alla formazione di micro e macro noduli tipici del quarto stadio. La P.E.F.S. è,quindi, una patologia microcircolatoria del connettivo sottocutaneo in continua evoluzione che richiede sempre un trattamento.
Nella pratica clinica è di frequente riscontro l'esistenza di forme miste delle due patologie diversamente associate tra loro.


DIAGNOSI

La diagnosi viene formulata con un approccio clinico che attraverso la visita medica generale propone un approccio rappresentato da un'indagine anamnestica generale e mirata alla domanda e da una serie di valutazioni morfologiche e funzionali (psicologica, morfo-antropometrica, posturale, della capacità fisica, angiologia,degli arti inferiori, ecografia dell'ipoderma, cutanea, ematochimica) che permette, nel contesto di un'analisi globale, oltre ad una diagnosi più precisa, di formulare un progetto preventivo generale e distrettuale e di precisare al meglio le possibili modalità correttive del disagio evidenziato.

ANAMNESI:
l'esame anamnestico è condotto seconda la tradizione, prestando attenzione particolare riguardo alla raccolta dei dati sulle abitudini di vita. Si indaga sulle abitudini alimentari, sulla storia ponderale, sulla pratica del fumo, sull'assunzione di farmaci e di sostanze stupefacenti; sul tipo, intensità, sede e frequenza settimanale delle pratiche sportive svolte; sulla sfera psichica e sui fattori socio ambientali (umore, sonno, memoria, concentrazione, associazione ideativi, stimoli e attività sessuale, qualità ed inserimento nel sociale e nel lavoro); sui disagi cutanei, sulle malattie cutanee progressive, in particolare a quanto accade con l'esposizione solare e le altre aggressioni atmosferiche (tipo e frequenza di vacanze), sulle abitudini cosmetiche quotidiane (detersione, idratazione e sebosostituzione, utilizzo eventuale di prodotti cosmoceutici, protezione solare, prodotti speciali, trucco).

ESAME OBIETTIVO.
L'esame obiettivo ripercorre l'iter medico classico con le consuete valutazioni strumentali di una visita internistica. Si prendono, pertanto, in considerazione l'apparato cardiocircolatorio, il sistema digerente, l'apparato respiratorio, il sistema nervoso ed il sensorio, il sistema urogenitale, l'apparato cutaneo. Tutte queste valutazioni sono condotte con particolare riguardo e attenzione all'apparato coinvolto nell'inestetismo denunciato.

VALUTAZIONI MORFO FUNZIONALI:

VALUTAZIONE PSICOLOGICA.
Il colloquio con il paziente permette di conoscere la risposta emotiva procurata dall'eventuale inestetismo in esame, evidenziando anche i riflessi socio ambientali che tale situazione genera, attraverso l'analisi dei sintomi psico-affettivi quali depressione, ansia, irritabilità, cambiamenti dell'umore,isolamento sociale, aumento della sensazione di fame. Questo permette di definire il profilo psicologico del soggetto.

VALUTAZIONE MORFO-ANTROPOMETRICA.
Con tali valutazioni si prendono in considerazione l'esistenza di eventuali eccessi ponderali assoluti, di eccessi adiposi, di carenze muscolari, valutando anche i rapporti e gli assetti ossei al fine di stabilire i target ponderali o i trattamenti localizzati. Partendo dal riscontro del peso corporeo e della statura si calcola il BMI (Body Mass Index -. Indice di Massa Corporea = Peso/altezza al quadrato). Si passa poi alla valutazione del somatotipo, l'habitus (aneroide o ginoide), il trofismo muscolare del soggetto per arrivare alla valutazione della plicometria o impedenziometria che permettono di valutare i rapporti tra massa magra, massa grassa, contenuto totale di acqua, metabolismo basale, il peso desiderabile e tanti altri parametri.

VALUTAZIONE POSTURALE.
Vengono effettuate valutazioni sia dal punto di vista statico che dinamico. Si verificano eventuali asimmetrie del tronco e del rachide; si ricercano possibili scoliosi; si valutano l'allineamento e la simmetria della linea delle spalle, dell'angolo inferiore delle scapole, delle creste iliache,delle pieghe glutee e poplitee, l'eventuale valgismo o varismo delle ginocchia, la pronazione o supinazione del retropiede. Si ricercano presenza di anteropulsione del capo, l'antreopulsione o lateropulsione delle spalle o del bacino, l'ipercifosi dorsale, l'iperlordosi lombare. Con l'ausilio del podoscopio è possibile verificare il corretto appoggio plantare che, se alterato (cavismo o piattismo), determinerà nella faee dinamica del movimento un malfunzionamento del circolo di ritorno.

VALUTAZIONE DELLA CAPACITA' FISICA.
Si prende atto, con tali valutazioni, della possibilità dell'individuo a svolgere attività fisica al fine di stabilire il tipo e l'intensità di esercizio fisico utile a migliorare la performance fisica. I parametri comunemente ponderati sono la forza, la flessibilità articolare e il massimo consumo di ossigeno (O2).

VALUTAZIONE ANGIOLOGICA.
Si prende in considerazione la funzionalità del sistema circolatorio periferico valutando prevalentemente il sistema venoso e linfatico degli arti inferiori. Dopo aver preso in considerazione la clinica riferita (senso di pesantezza, fatica, parestesie, gonfiori, crampi a riposo e/o notturni), si passa all'ispezione per determinare la presenza di discromie, teleangectasie, microvarici o varici, distrofie degli annessi cutanei, edema; ed alla palpazione senso di pastosità, positività al segno della fovea, reazione dolorosa al pinzamento dei tessuti o alla pressione. L'esame Doppler completerà l'indagine valutando la continenza del circolo venoso.

VALUTAZIONE ECOGRAFICA DELL'IPODERMA.
Si effettua un esame ecografico dell'ipoderma in zone standardizzate (regione tracanterica, sottotrocanterica, glutea, sottoglutea, sovracondiloidea interna, interna del ginocchio, premalleolare esterna ed interna), al fine di distinguere l'Adiposità Distrettuale localizzata (AD) in eccesso dalla Pannicolopatia Edemato-Fibro-Sclerotica (PEFS) nei suoi stadi evolutivi, al fine di consentire la scelta di interventi correttivi medici e/o fisioterapici mirati.

VALUTAZIONE EMATOCHIMICA.
Sono esami ematochimici di routine integrati, se del caso, da indagini di laboratorio specifiche relative all'età e alla necessità del soggetto in esame, utili a dare un quadro dello stato di salute generale e sull'influenza di fattori implicati nel processo di invecchiamento e di adattamento dell'organismo a condizioni stressanti.

 Sito a cura del Dr. Tarcisio SETTIMI. Aggiornato a ottobre 2005

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